Non capisco nulla di cinema. Per cui, questo meraviglioso film di Pietro Germi, la cui sceneggiatura è stata scritta da un giovanissimo Federico Fellini, non lo conoscevo. Me lo ha consigliato il mio amico Davide Giacalone, a proposito delle migrazioni dell’ultimo secolo: (https://www.youtube.com/watch?v=mfeyKxaUzWE). Guardatelo, e ricordatevi da dove veniamo. Guardatelo quando incontrate un ragazzo di colore che lavora sui campi, che pulisce le strade, o che rimane chiuso in una struttura d’accoglienza ed attende che si decida del suo destino. Non si tratta di giustificare o in alcun modo tollerare che molti clandestini scelgano di delinquere, e che lo Stato sia talmente debole da non poterci difendere. Questo dovrebbe fare il governo. Per difendere non solo noi, ma anche la tanta poverissima gente che è venuta qui per disperazione, come solo 70 anni fa facevamo noi, senza barconi, ma a piedi, se necessario nella neve, e che non predica religioni sanguinarie, non ruba, vuole solo lavorare. Buonismo? Umanità. Che non deve essere scambiata per illegalità. Ma il povero che scappa dalla fame non può essere illegale, non lo si può ricacciare indietro, come 70 anni fa faceva la Polizia italiana con gli italiani. Canta Francesco Guccini: “Cinque anatre volavano a sud. Forse una soltanto vedremo arrivare, ma quel suo volo certo vuole dire, che bisognava volare, che bisognava volare”.

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