– Oggi si ricordano le vittime del crimine organizzato, domani ricorre l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Si tratta di morti, di catene di affetti spezzati, di dolore. Di fronte a questo dolore bisogna chinare il capo. Siamo le persone che amiamo, quando queste muoiono, muore una parte di noi. Quando queste persone vengono uccise, la rabbia è almeno altrettanto grande quanto il dolore. Ma compiamo uno sbaglio. Chiediamo “allo Stato”, o a chiunque altro, che impedisca il ripetersi di certi fatti, e non vediamo che siamo, siamo sempre stati e saremo complici di quel dolore. Quando inneggiamo o giustifichiamo la violenza, quando per pigrizia o paura (o addirittura per tornaconto personale) accettiamo che accadano cose inaccettabili. Poi, marciare quando siamo stati colpiti, oppure affermare che questa o quella categoria sia in se colpevole, non fà altro che ripetere ed amplificare violenza e dolore. La crisi della Crimea ci fà vedere che, di fronte alla paura di morire, siamo pronti non solo a semplificare, ma a rinunciare a compiere un gesto nell’una o nell’altra direzione. Siamo lontani abbastanza per capire la complessità della situazione, siamo vicini abbastanza da non voler esserne coinvolti. Lo dico senza giudizio. Quanto al crimine organizzato, questo fenomeno dimostra un punto chiave della critica marxista al capitalismo, che dovrebbe ancora essere spiegato come si deve: il capitalismo fallisce se non produce plusvalore. Non si produce plusvalore se si producono beni o sensazioni di cui il mercato non ha bisogno. Dato che la vita umana è guidata dalla paura e dalla pigrizia, il crimine organizzato è rimasto la fonte principale di creazione di plusvalore. Il suo fatturato cresce e si mangia i margini destinati al welfare, cresce ogni volta che ne compriamo beni o servizi. Quindi sempre: per pigrizia, per paura, per tornaconto personale. Contro la nostra cecità non aiutano né Papa Francesco, né Renzi, né Berlusconi, né Grillo, non ci aiuta nessuno. E ce lo meritiamo.
21 marzo 2014 – Leggo su “Il Mattino” di Napoli di oggi, che ha ottenuto un’intervista esclusiva con Beppe Grillo. Domanda: Avete valutato che in Europa correte il rischio di trovarvi sul fronte anti-euro con partiti populisti e nazionalisti di estrema destra? Risposta di Beppe Grillo: “Vediamo. Se ci sono piccoli partiti che fanno gruppo e che possono avere punti in comune con il nostro programma non vedo perché no”. Non spiega quali siano i punti in comune, ma il riferimento è l’oceano parafascista della signora Le Pen. I Nazisti del Grillinois stanno uscendo allo scoperto. Era ora.

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