Nella vita ho avuto tre capi di vestiario. Il mio golf norvegese, il più amato, che mi è stato regalato alle scuole medie, e che portavo ancora in Germania, negli anni 90. Una t-shirt col colletto blu, che ho comprato a Firenze nel 1987, e Kerstin ha buttato via, oramai ridotta ad un cencio, nel 2007. Ed ora ho una felpa rosso amaranto, mangiata dalle tarme sui gomiti, che ho comprato a Zurigo nel 1999. Oggi è autunno e l’ho tirata fuori. Ce l’ho addosso mentre scrivo. Io non cambio mai.

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