Nel tentativo di resuscitare il nazionalismo nel Vecchio Continente, nella speranza di salvare la stabilità di governi incapaci di affrontare la crisi, ci scontriamo con il fatto che la dittatura più sanguinaria d’Europa, quella turca, sia di gran lunga avanti alle élite di Paesi come la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Spagna e l’Italia. Continuo a rileggere con preoccupazione crescente le pagine di Sartre ne “Il rinvio” ed a ritrovarci dinamiche molto simili a quelle di oggi. La novità è la debolezza estrema degli Stati Uniti, cui l’aguzzino Tayyip Erdogan ed il macellaio alla testa della Corona Wahabita dettano le condizioni. Continuo a pensare che, per coerenza, dovremmo essere dalla parte dei curdi, dei russi, della via europea al tentativo di risoluzione del conflitto. Erdogan ieri ci ha portati sull’orlo della Terza Guerra Mondiale. La titubanza UE assomiglia al viaggio descritto da Edoardo Bennato in EAA – siamo alla strofa in cui il pilota si catapulta giù dal treno in corsa. Intanto a Tunisi un altro attentato, allo scopo di destabilizzare l’unica vera democrazia nordafricana.

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