Angela Merkel è straordinaria. Ha perso, di fatto, le elezioni, se si guardano i numeri, ma sta vincendo in modo trasecolante la fase politica successiva. Il capo della CSU bavarese, Horst Seehofer, che aveva impostato tutta la sua campagna sulla necessità di sostituire la Cancelliera, ha preso un ceffone elettorale che nemmeno il nostro PD, ed ora, i suoi, che lo conoscono come una scomoda ed ingombrante eredità degli anni di Edmund Stoiber, lo stanno per appendere al pennone. Le trattative con verdi e liberali sono fallite, perché lei è riuscita a puntare tutto sull’imbecillità pregressa dei leader liberali (Christian Lindner in testa), che ciacolano frasi fatte ed alla fine sono una sorta di arroganti salvinici, tronfi e feltrici, gridanti insulti e poi scquagliantisi di fronte alle questioni sostanziali. Quindi: o Grande Coalizione, o si vota dopo Natale. Se i socialisti entrano in una Grande Coalizione, Martin Schulz lo ha detto, tanto vale sciogliere il partito ed indirizzare i pochi militanti rimasti alle rispettive bocciofile comunali per anziani e vetusti. Ma il Presidente tedesco Franz Walter Steinmeier (socialista anche lui) dice che votare di nuovo, dopo appena tre mesi, è un’onta, una follia, una vergogna. Quindi, Signor Schulz, abbassi le penne e firmi la coalizione. Nessuno dice che la SPD ha perso le elezioni per tre motivi fondamentali: primo, si è proposta come alternativa a Merkel, e non lo è mai stata. Secondo: nelle aree in cui comanda è l’emblema della corruzione e dell’intrigo di palazzo. Terzo: i suoi slogan ed i suoi dirigenti, da quando hanno trasformato (per mancanza di attori) Sigmar Gabriel, che nei tempi gloriosi della Cancelleria di Gerhard Schröder era responsabile per gli eventi di entertainment della SPD (era il Lele Mora del partito), in una sorta di statista macchiettistico, non parlano né al cuore, né alla mente, né alla pancia della gente, ma sono un brusio indistinto dietro Angela Merkel. Ma soprattutto: la Cancelliera resta FERMA sulle proprie posizioni, e non concede NULLA agli strepiti nazionalsocialisti dell’AfD, se non frasi del tipo: evitiamo Weimar. Ovvero: facciamo le cose che servono alla gente, dimostriamo forza, non ci mettiamo al loro livello, risolviamo i problemi di una società malata che genera nazisti, e non cerchiamo solo di ammazzarli tutti, anche se la tentazione è grande. Pensate, se l’Italia avesse una donna del genere. L’avremmo affogata in uno scandalo sessuale inventato che coinvolge Magalli e Bettarini, e le avremmo offerto di andare all’Isola dei Famosi. Non l’avremmo mai portata al potere. Bravi che siamo.

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