Una piccola città. Una serata in onore di un gruppo di splendidi bambini down, che insieme ai loro accompagnatori hanno imparato delle canzoni. Andiamo, naturalmente, per festeggiare questi tenerissimi uccellini, la loro allegria, la gloria della loro voce. Ed invece: si mangia a quattro palmenti (bene, però), mentre i bambini scalpitano. Una gazzarra rumorosa di adulti che, in quel contesto, credono di potersi permettere la qualunque. Dopodiché gli animatori si impossessano del microfono e mettono in scena un karaoke demoniaco, comprensivo di cori (le voci degli insegnanti di musica sono al di là dell’imbarazzante), e ci aggiungono poesie infantili e patetiche sul pathos dell’essere patologicamente patetici. Ridondano di deficit di attenzione maschile, di frustrazione da artista mancato, di necessità spasmodica di mettersi in mostra, di dilettantismo epitometico, di cozzismo burbero e burino. Poi finalmente i bambini. Tutti insieme, senza monitor (così che stonino), hanno il permesso di intonare un’unica canzone, “Meraviglioso” di Domenico Modugno. La sbagliano, ma non importa, gridiamo tutti il nostro incondizionato sostegno. Dopodiché una delle maestre, che poi canterà un brano di Anna Tatangelo (domineddio aiutaci), invoca il silenzio “altrimenti non capite i contenuti”. I bambini smaniano, vorrebbero cantare ancora, vengono messi in un angolo ed umiliati. A questo punto mi sono alzato e me ne sono andato. L’essere umano è talmente spregevole da riuscire nell’essere narcisista ed egotico anche quando, ufficialmente, dedica il proprio tempo ad un compito straordinario ed eccelso come quello di accompagnare bambini diversamente abili. Vedere con i miei occhi come e dove, facendo leva sul pietismo, l’ignoranza e sul bisogno altrui, un essere umano possa andare a trovare la soddisfazione di cui ha bisogno per la propria vanità, mi fa sperare che ci sia un Inferno, non importa se ci dovessi finire anch’io, come è probabile. Almeno io sono in grado di difendermi. I bambini, usati in modo così volgare stasera, possono solo restarci male. Dio, a questo punto, dovrebbe dare qualche scapaccione, che certa gente capisce solo quelli.

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