Oggi è stato un giorno difficile. Succede. É stato il primo di una serie presumibilmente lunga, quindi sono in affanno. Non preoccupatevi, sono seghe mentali, il mio corpo non sta peggio del solito, quindi sto benissimo. Si tratta, appunto, della mia personalissima percezione del movimento della vita. Ma sono stato bravo, non ho combinato guai, non ho chiesto aiuto – e del resto, in certi frangenti sei tu che devi aiutare te stesso, comportandoti da adulto. Ascoltare Matteo Renzi alla radio non ha aiutato. Passare un’ora, al ghetto, con una persona a cui mi sto sinceramente affezionando, mi ha salvato. Ma adesso sono io, che devo restare nel “mio”, e fare i miei compiti a casa. Da solo. Quindi non rispondo al telefono, devo lavorare.

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