Il Ministro dell’Economia in pectore (se vincesse il M5S), Lorenzo Fioramonti, parla alla TV (dal fantasma di Lilli Gruber), ed annuncia riforme mirabolanti ed in larga parte condivisibili. Di fronte a lui siede Veronica De Romanis, che insegna alla LUISS e lavora con Carlo Cottarelli, il commissario alla spending revue e direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La signora ha calcolato con pignoleria quanto costa il programma del M5S, e sostiene che mancano circa 80 miliardi di coperture. Fioramonti pattina sul ghiaccio, ammette che vuole aumentare le tasse sul gioco, sulla benzina e l’energia, sulle autostrade. Ma la Professoressa De Romanis ha calcolato tutto, lo mette in mutande, fin quando Fioramonti ammette che il programma che è in internet è pieno di minchiate interspaziali. De Romanis lo incalza. Cosa taglierete? Lui dice: gli sprechi. Dopo 20 minuti il Grillino è allo stremo, ma lo spettatore attento finalmente capisce. Vogliono licenziare una percentuale importante dei dipendenti della Pubblica Amministrazione – questo vogliono fare. Il Grillino trema, si caga sotto, sapendo poi che i suoi potrebbero massacrarlo. Eppure il M5S ha avuto il coraggio di affrontare questo tema: bisogna licenziare una certa percentuale dei dipendenti pubblici. Fatelo, aggiungo io, ed avrete il plauso di tutti coloro che non vi votano, e vi farete odiare da coloro che vi votano. Fioramonti ammette che Giggino Di Maio ha promesso al mercato finanziario inglese che i Cinque Stelle licenzieranno a manetta. Trattenevo il fiato, ma mi sono calmato. I Grillini sono democristiani qualunque, non sono nazisti. Sono briganti dell’inciucio, ma che hanno capito una cosa vera: bisogna fare in modo che i proventi delle tasse siano usati per sostenere chi crea plusvalore, e non garantire dei posti di lavoro con compiti fittizi. Purtroppo non ce la faranno. Anche perché chiamano “sprechi” gli stipendi della gente che li vota (che è vero), ma una volta di più, nei concetti e nelle parole, dimostrano il loro profondo disprezzo per la vita umana. Vedremo se sono solo dei “paperotti chiagniefotti” come Berlusconi, o se hanno il coraggio delle loro idee. Ma per fortuna, i leder Grillini sono solo e soltanto Prima Repubblica, non nazionalsocialismo, riportano le lancette al 1994.

Lascia un commento