UN NUOVO RACCONTO PER L’ITALIA, CONCLUSIONI. Sono state tre giornate entusiasmanti, molto faticose, piene di spunti inattesi, e di convergenze importanti. Abbiamo stabilito un percorso che ci porterà fino ad una nuova conferenza alla fine di giugno, ed in questi sei mesi avremo tutti tantissimo da fare, da studiare, da analizzare, da coordinare, da confrontare, da scrivere. Non vi diremo cosa e come. Chi, purtroppo, non ha avuto la possibilità di venire, resterà fuori, almeno per quest’anno, vedremo magari nel 2019. Di tanto in tanto scriverò (scriveremo) dei post sulle nostre considerazioni sistemiche, per farvi capire in quali direzioni si sviluppi il progetto e la parte creativa di esso. Vorrei ringraziare di cuore, a nome di tutti, le persone che ci hanno aiutato ed hanno reso queste giornate così feconde: Gemma Solari, insieme a Tommaso e Gabriele Rum. Mirko Falchi, Lisa Del Vicario, e gli altri amici del Bar Moderno: Piero, febbFrancesco, e Franca Falchi, Barbara Del Vicario, Leonardo Marcucci. Quanto a chi ha partecipato, mi sono reso conto stamattina, al momento di partire, quanto profonda sia stata l’esperienza di ciascuno di noi e quanta allegra determinazione sia il risultato delle nostre conversazioni. Per quanto concerne i contenuti. Sul lavoro ho già scritto stamattina. Sulla politica, ribadisco cose già dette: la democrazia parlamentare è arrivata al capolinea, anche se sarebbe meglio se si riuscisse, in un modo che non sappiamo, e contro ogni ragionevole speranza, a rivitalizzarla. Siamo ad un bivio. Alcuni paesi (Cina, Corea del Sud, Singapore, Stati Uniti, Svizzera, Russia, Svezia, Turchia) sono divenuti o stanno diventando delle tecnocrazie, paesi in cui la democrazia è solo l’involucro di un regime antisociale, violento, contro ogni libertà, sacrificata sull’altare dell’efficienza del controllo sociale. Società che si ispirano evidentemente alla “Fattoria degli animali” ed a “1984” di George Orwell. Altri Paesi (come l’Italia, la Grecia, il Portogallo, i Paesi africani e sudamericani, i satelliti della Russia, il Giappone, etc.) hanno perso la loro indipendenza e sovranità, sono fuscelli, ostaggio delle tecnocrazie, sono un pentolone di servi inconsapevoli, di vittime designate, di bambini pigri e viziati, carne da cannone, in situazioni apparentemente non più riformabili, perché chi pretende di guidare queste terre non ha potere, non ha preparazione, non ha intelligenza, non ha senso della prospettiva e della società, si tratta di puri termitai in cui vige la legge feroce della guerra per le ultime briciole rimaste dopo la chiusura della pasticceria. Noi non sappiamo come fare per salvare l’Italia. Cercheremo di salvare noi stessi e coloro che, anche grazie alle nostre analisi, troveranno un modo di sottrarsi al suicidio collettivo cui ci condannano le dissennate politiche di tutti i partiti: PD, M5S, Casapound, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord. Gli altri non contano, sono irrilevanti o penosi. Noi cercheremo di offrire prospettive più ampie, mostrare come funzionano dinamiche che non avete mai percepito, perché non le avete mai scoperte e lo storytelling della politica italiana ne tace con ostinazione. Noi speriamo che ce la caviamo. Ma siamo partiti, finalmente.

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