Giorgio Gaber, 1976: “E finalmente, al parco Lambro, nudi sì, ma contro la DC. Come se non fosse già abbastanza innocuo prendersela con Fanfani, uno quando lo dice deve anche essere nudo come un cretino. Ma chi ha la coscienza non si arrende mai, ce ne sono altri famosi per la loro coscienza, nooo, loro non si occupano di modi di produzione, di rapporti sul lavoro, noo, per loro la produzione non è un problema. Come intendete risolvere i problemi economici? Con onestà. Con coscienza. Per loro la coscienza è un fatto estetico, se ti senti giusto ti butti senza pudori, senza esitazioni, e non ti ferma nessuno, e ti batti come un leone, da solo contro tutti, e ce la fai, ce la fai anche ad arrivare in televisione, addirittura in parlamento. E via con tutte le tecniche, dalla pietà alla questua, dal fascino della dolcezza allo spirito battagliero, dalla disubbidienza ostentata al digiuno, e via fino al sacrificio supremo, la galera. Io come esponente dell’onestà, mi ribello e lotto fino alla morte, sono pronto a pagare in prima persona, mettetemi in galera, fate il vostro dovere, non la voglio l’immunità, non la voglio, io lotterò con le stesse armi dei poveri, la fame, che disastro che disastro, io come paladino, non sono tenuto a sapere se i mulini a vento sono nemici o no, io sfascio tutto potere alle minoranze, al risveglio della coscienza. La coscienza. La coscienza, è come l’organo sessuale, o fa nascere la vita, o fa pisciare”. Non poteva saperlo, ma questo è il manifesto del Movimento Cinque Stelle. Quaranta anni dopo. Ricordo che, in sala, quando lui diceva questo, noi del pubblico ridevamo, ci pareva una follia impossibile. Invece, per colpa della nostra pigrizia ed acquiescenza, è successo davvero. Ed ora esiste un mare di persone ignoranti, volgari, sciocche, amareggiate, deluse dal fatto di non aver più accesso (loro stesse) ai frutti della corruzione, che vogliono distruggere tutto. E lo fanno, come Virginia Raggi a Roma, che in meno di due anni ha portato la Capitale al disastro completo. Se si obietta questo fatto, il Grillino, con la sua coscienza, ripete il mantra: Quelli di prima erano peggio. No, Grillino, non erano peggio, erano uguali. Ma almeno sapevano cosa fare, giorno dopo giorno, per evitare la distruzione totale di un Paese, che è ciò che voi, invece, con violenza, barbarie, disonestà, corruzione e coscienza, state facendo.

Lascia un commento