I momenti in cui sei veramente in ginocchio, non hanno una colonna sonora. Il film non rallenta, non ci sono inquadrature speciali e piene di pathos. Tu stesso, non sei veramente consapevole. Generalmente è la confusione il tuo sentimento preponderante. Poi la rabbia, perché colui che cercavi di essere scompare sotto le cannonate del destino. In quel momento chi, come me, è riuscito a funzionare, non è intimamente diverso degli altri, ma è solo un animale addestrato meglio. Ero stato preparato per questo. Ma questo non fa di me una persona migliore, o superiore. No davvero. Oltretutto: più forte il disastro, maggiore lo choc, minore il dolore. Il nostro corpo e la nostra mente sono stati programmati così dalla natura, o da Dio. Ebbene? Ebbene, io credo che ognuno di noi abbia uno, o forse due talenti, poi (giustamente) basta. Ebbene, a me non è mai stato insegnato, né io sono stato capace di impararlo, ad essere felice, ed a gestire i momenti di fortuna. Diffido della gloria, che conosco essere una trappola, ma tendo a scivolare dall’allegria all’euforia. Dopodiché commetto errori, che costano cari e per i quali la mia rabbia nei miei confronti è imperitura. Nella gioia non conosco lucidità, ma solo terrore – la causa più frequente degli sbagli. Il più grande dei quali, e siamo in tanti a farlo, è crederci immortali e steli d’erba che il vento piega, ma mai strappa. Finché la realtà ci accoglie a sberle, ed eccoci lì a gocciolare lacrimoni da coccodrillo. Non so voi, ma proprio in questi momenti, prepotentemente, la vita mi raccoglie, come un cucchiaino salvifico, che contiene l’unica possibile medicina per il mio male, ovvero me stesso. La vita mi sorride, serena, indifferente, terribile, mortifera, meravigliosa, sacra. Io canto e piango le lodi della vita, e di coloro che me l’hanno donata: i miei genitori, e coloro che, per strada, mi hanno tenuto in piedi quando non sapevo più farlo da solo. Anche per loro, avanti. “E nel silenzio delle notti, con gli occhi stanchi e l’animo gioioso, percepire che anche il sonno è vita, e non riposo”.

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