Quando, alcuni di voi, mi chiedono cosa si possa fare, e mi chiedete perché io non sia impegnato in qualche anfratto della politica attiva, vi rispondo sempre che sono solo, non sono furbo e preparato quanto voi pensate, non sono abbastanza pragmatico, non ho né la forza né l’età, ma soprattutto, non ho i soldi. Ci sono persone che riescono lo stesso. Persone speciali, che accettano i propri limiti, e quindi fanno domande, soprattutto domande. Ed ogni tanto danno delle risposte – non strutturali e prospettiche, come sarebbe necessario, ma sufficienti per mettere in crisi lo storytelling ufficiale. Uno di loro si chiama Alexei Nawalny, ed è riuscito – DA SOLO – a portare in piazza quella parte della Russia, che, stanca, umiliata, sofferente, dopo quasi vent’anni di Vladimir Putin, succedutisi ad alcuni anni assurdi di un pupazzo ubriaco pagato e sostenuto dagli Americani, vorrebbe poter sognare una vita diversa. Lo hanno arrestato, magari non uscirà vivo di galera. Lo stesso destino dei giornalisti turchi, e di migliaia di persone, alcune delle quali ho avuto l’onore ed il dolore di conoscere. L’onore, perché mi hanno stretto la mano, ed in questa vita è così tremendamente difficile stringere veramente la mano ad una persona che valga fino in fondo questo gesto. Il dolore, perché non vivono a lungo. Ovviamente penso a donne e uomini che ho conosciuto, e di cui, per pudore, non ha senso fare i nomi. Perché non erano eroi, ma donne e uomini, non consumatori, marionette, o criceti, come meravigliosamente descrive Antonio Manzini. Come siamo noi, io per primo, con tutte le mie fanfaronate. Non ce la possiamo fare, perché l’amore, come dice una mia amica, non basta. L’amore non basta. La passione, l’intelligenza, la caparbietà, la profondità, l’applicazione, il dubbio, ma anche il pragmatismo, non bastano. Questa estate, se mi riesce, insieme agli Angeli di Abano, costruirò una festa per questo “non bastare”. Una serata per ricordarci di cosa sperassimo. Perché finché i Giusti e le Giuste verranno umiliati, incarcerati, derisi ed estromessi, ed al posto loro alla popolazione verranno offerti simulacri corrotti come Renzi e Grillo, per l’umanità non ci sarà speranza. Dovremo, pragmaticamente, sperare che prima o poi il Pianeta e la Natura ci distruggano. Perché l’Universo, alla fine, tende all’equilibrio, o implode. Tra un mese, chi si ricorderà di Alexei Nawalny? E noi saremo ancora qui, a dirci che, in nome del pragmatismo, sia meglio collaborare con Putin che con Trump. I nostri progenitori sceglievano tra la padella e la brace. Noi tra il forno crematorio ed una sedia elettrica. Ma Alexei ha ragione, ha davvero ragione, perché è riuscito a spaventaure persino la paura stesso. El pueblo, unido, hermanas y hermanos, jamas serà vencido.

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