– Oggi, 78 anni fa, è nata la mia mamma. Fino da quando ero ragazzino la settimana di novembre in cui lei è nata è stata il teatro di avvenimenti estremamente intensi nella mia vita, e quest’anno, proprio oggi, la tradizione si è confermata. Se lei fosse
LEGGI L'ARTICOLO →– L’esperienza di LeAli alla Sicilia ci ha mostrato la strada giusta, l’unica possibile. Le elezioni Comunali di Roma del 2013 porranno i laici di fronte ad un bivio: esserci o scomparire. Scegliere la strada giusta sarà duro. Bisognerà dimostrare di aver appreso alcune severe lezioni della
LEGGI L'ARTICOLO →– Grande frase dell’ex ministro rutellico Paolo Gentiloni: “Matteo Renzi è il primo bambino che s’è magnato i comunisti!”
LEGGI L'ARTICOLO →– Berlusconi chiede scusa agli italiani. Prego, figurati: a chi non capita di mettere in ginocchio un paese?
LEGGI L'ARTICOLO →– Nel nuovo mondo che dobbiamo costruire insieme non c’è spiù spazio per le divisioni fra la classe operaia e gli intellettuali. Non possiamo fallire lì dove fallimmo 30 anni fa. Forse abbiamo modi diversi di vestire, a volte di esprimerci, ma la musica (e l’arte più
LEGGI L'ARTICOLO →– Stasera “Veronica” al Teatro dell’Orologio, di Fabio Massimo Franceschelli e con Cristina Aubry. Un lavoro che stavamo aspettando tutti con trepidazione e che aveva già fatto discutere alcune delle persone che leggono le righe che scrivo. Chi si aspetta che, dopo aver visto la piéce, vi
LEGGI L'ARTICOLO →– Tramonta il sole su un’Italia furente e sbigottita e noi, al centro di Roma, ci prepariamo per quella che (temporale permettendo) potrebbe essere una giornata peggiore del 15 ottobre dello scorso anno – la peggiore dai fatti della Scuola Diaz al G8 di Genova. Un anno
LEGGI L'ARTICOLO →– Sono stato a vedere Alessandra Magrini in “Se questo è un operaio, viaggio nell’inferno Ilva” e, come spesso accade, ne sono tornato scombussolato. La struttura è semplice ed intelligente – uguale all’arte socialista ed al teatro operaio, per molti versi, con in più una parte televisiva
LEGGI L'ARTICOLO →– Li abbiamo temuti come invasori ed immigrati, derisi come candidati all’Unione Europea, emarginati come partner commerciali, stigmatizzati come illibertari – ed oggi Istanbul, in pieno boom economico, con un Paese in pace e che non vuole più far parte dell’Europa, i turchi scendono in piazza contro
LEGGI L'ARTICOLO →– Lunga notte di lavoro, solo due piccole isole di sonno nervoso, sulle spalle la pressione dell’urgenza di consegnare. Ora quello stato malinconico e magico che ricorda l’ora dei cornetti caldi dopo una notte a suonare a Piazza Navona ed aspettare inutilmente che Lei esistesse. Per questo
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